Romanzo d’esordio che brucia sottopelle, “L’ultima cosa bella sulla faccia della terra” di Michael Bible è un libro che attraversa i territori più oscuri dell’animo umano.
Protagonista è Iggy, personaggio tragico e indimenticabile. Iggy entra nella chiesa di Harmony, cittadina americana dove le persone sono un impasto di una religiosità e credenze stantie, supposizioni giudicanti e, nell’intento di darsi fuoco, uccide venticinque fedeli. Iggy si salva e, condannato al braccio della morte, in un lacerante monologo ripensa alla sua vita, ai suoi amori Cleo e a Paul, agli eccessi, alla droga, alle delusioni, ai baratri. Il suo gesto ha sconvolto tante vite che, a distanza di tempo, ne subiscono le conseguenze.
L’ultima cosa bella sulla faccia della terra: una prosa tra ghiaccio e fuoco
“Alla base di tutto c’era la Costante. Il tempo e la migliore amica del tempo, la Transitorietà. La bellezza e la tragicità di un fiore di corniolo che cade, c’era di mezzo qualcosa del genere. Ho deciso che le mie ultime parole saranno più o meno su questa falsariga. Su come la vita alla fine ci tradisce tutti.”
Iggy, le sue parole di vetro, così duro, fragile, tagliente e doloroso. Il romanzo colpisce anche per la sua scrittura essenziale e potente, una prosa che è taglio netto e carezza improvvisa. In poche pagine, l’autore – un talento emergente – riesce a creare un impatto emotivo raro, con uno stile asciutto, cinematografico, denso di significato. Un libro d’esordio che sa lacerare l’animo e che, con una prosa concisa e rarefatta, riesce a essere ghiaccio bollente, ustione caustica.
“Non è andata sempre bene, non è andata sempre male”.
Immagini potenti e vivide a dipingere un quadro con luci e ombre: un panino con pulled pork come richiesta per un ultimo pasto; un corniolo, spiraglio di vita al di là di una cella che odora di morte. Una storia che ferisce e illumina, che riesce a raccontare il dolore e l’amore, la colpa e la bellezza, con una voce inconfondibile.
“Per concludere voglio dire solo questo. Se c’è qualcosa che amate, tenetevelo stretto perché non si può mai sapere quando verranno a portarvelo via.”
Il libro: L’ultima cosa bella sulla faccia della terra – Michael Bible, Adelphi

