Un uomo scrive una poesia “Il fucile da caccia”. Un cacciatore si riconosce in quella descrizione di solitudine e decide di inviargli tre sue lettere, a lui scritte dalla nipote, dalla cognata nonché amante, dalla moglie.

Impressioni: libro brevissimo, ma di un’intensità esplosiva, profonda, dolorosa e consapevole. Quei libri che, come cerchi creati da un sassolino in acqua, partono minuscoli e poi si amplificano. 

Parole sottolineate e ricorrenti: solitudine, tristezza, colpa, amore, morte

Ci ho provato, a scrivere qualche pensiero su questo libro, partendo dalla trama e sommando le mie riflessioni ed emozioni, un po’ come al solito. Rileggo e mi sembra un’accozzaglia di parole stantie che non rende. 

Allora riapro le pagine, sfoglio, leggo, mi commuovo; decido d’impulso, ma non a caso, come sempre. Lascio che siano una manciata di frasi del libro, sparse, di personaggi diversi, a parlare, al posto mio. Credo lo sappiano fare molto meglio.

“ Lo sapevi, zio, che oltre a quella trentina di tinte che si trovano di solito nella scatola di colori, il rosso, il blu, eccetera, esiste il colore della tristezza, un colore che le persone possono vedere chiaramente? Dalla storia tra te e la mamma ho imparato che esiste anche un tipo di amore che non riceve, che non può ricevere, la benedizione di nessuno.”

“Questa parola ‘famiglia’ è troppo viva, troppo impregnata di calore umano per adattarsi al nostro ménage. Fortezza sarebbe un termine più appropriato. Se ci pensi, per più di dieci anni siamo vissuti chiusi dentro questa fortezza, tu ingannando me, e io col tempo imparando a ingannarti.”

“Tutti gli esseri umani hanno dentro di sé un serpente.”   

“C’erano scritte due domande: – Vuoi amare? Vuoi essere amata? E sotto la frase ‘vuoi essere amata?’ c’erano molti cerchietti, mentre nella colonna ‘vuoi amare?’ non c’era nemmeno il più piccolo segno di adesione. […] Ed esiste una donna che possa dire davanti a Dio ‘io ho amato?’ Sì, sono sicura che esiste. […] Avrà i capelli in disordine, il corpo segnato dalle ferite, gli abiti a brandelli, ma potrà dire a testa alta, con fierezza ‘ho amato’ ed esalare l’ultimo respiro.”

Il fucile da caccia: dalle lettere esplodono segreti e sentimenti

Un storia intima, lacerante, che indaga le dinamiche umane e i labirinti emotivi, in percorsi nodosi, pieni di spine e tagli dell’anima. Con quella consapevolezza e maturità che lo rendono un grande libro.

Il libro: Il fucile da caccia, Inoue Yasushi, Adelphi

Di Elisa Tomassoni

Sono Elisa Tomassoni, Eli per gli amici. Da sempre ho un grande amore per i libri, navi di carta che portano a esplorare luoghi nascosti dentro e fuori me stessa. Curiosa, entusiasta, sognatrice, cerco la bellezza e il sorriso nella vita. Tra le mie passioni più grandi ci sono i viaggi, i vini (sono sommelier) e i miei adorati Golden Retriever, Ulisse e Platone. Nel mio blog condivido i miei interessi e le scoperte fatte, un'isola dove conoscere, stupirsi ed emozionarsi!