Camere separate è un romanzo che dondola tra la malinconia, la solitudine, una dolce tristezza e un’acuta consapevolezza. Tra amore e morte, tra desiderio e lontananza, tra la paura dell’abbandono e la necessità di sentirsi completi. Pier Vittorio Tondelli attraversa con le parole un percorso intimo in cui la dimensione emotiva si fonde con una scrittura raffinata e profonda.
La storia d’amore tra Leo e Thomas viene definitivamente spezzata dalla morte di quest’ultimo, lo sappiamo fin da subito, anche se, in realtà, il loro legame è sempre stato un singhiozzo frammentato. Fatto di momenti vissuti insieme e di lunghi silenzi, di attese e di speranze mai completamente realizzate. Un amore fatto di distanza e di incomprensioni, in cui il confine tra presenza e assenza diventa sempre più sottile.
Camere separate e i tanti volti di un legame
Leo, infatti, “sapeva, fin dall’inizio, che mai lui avrebbe potuto essere tutto. Per questo chiamava il loro amore camere separate”. “La separazione era una forza costitutiva della loro relazione e ne faceva parte analogamente all’idea di attrazione, di crescita, di desiderio sessuale.” Un rapporto vissuto con intensità, ma segnato dalla consapevolezza che certi amori non possono essere vissuti pienamente, che alcuni legami sono destinati a rimanere incompleti, sospesi tra ciò che è stato e ciò che avrebbe potuto essere.
Una scrittura intima e profondamente autobiografica
Diviso in tre movimenti, come una danza che oscilla tra passato e presente, il libro salta avanti e indietro tra spazio e tempo, permettendoci di conoscere i pensieri e i tormenti di Leo. Il suo bisogno di presenza, ma anche di distanza, emerge in un’analisi personale profonda e dolorosa, un’indagine interiore che ci porta a riflettere sul senso della perdita, sul valore della memoria e sulla complessità dei sentimenti umani.
Tondelli, con una scrittura che ha tanto di autobiografico, raffinatissima ed elegante, cerca di capire e indagare le motivazioni del vivere e dello scrivere. Gratta le sfaccettature più intime senza avvertire la solitudine come disperazione, ma “cercando di abbracciare la parte più vera di se stessi, recuperandola attraverso il ricordo, la riflessione, il silenzio.”
Pubblicato nel 1989, si rivela un precursore di grande coraggio nei temi affrontati, trattati con onestà, sentimento ed eleganza al tempo stesso. Al lettore resta un senso di dolce malinconia e la consapevolezza che l’amore, anche quando è frammentato, può essere totalizzante nel suo stesso dolore.
Il libro: Camere separate, Pier Vittorio Tondelli, Bompiani

