Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia, Michael Bible, Adelphi

Una patina opaca avvolge Goodbye Hotel, un romanzo in cui i contorni si fanno incerti. Ci si muove come in auto con il parabrezza appannato o su un sentiero di montagna immerso nella nebbia: sai che c’è un mondo oltre, ma non riesci a vederlo. La realtà è obnubilata, frammentata, attraversata da schegge di suggestioni che affiorano e scompaiono.

Eleanor, una giovane ragazza con un costume da bagno giallo, i capelli del colore delle pesche mature e gli occhi verdi come il lime, si trova in macchina nella cittadina di Harmony insieme a François, innamorato di lei. Sono ubriachi.

Non mi va di andare a casa, voglio fare il salto della collina.” François la asseconda. Trattengono il fiato, e per un attimo restano senza peso, sospesi a mezz’aria. “È qui che il passato diventa futuro. Due tartarughe, due innamorati e un uomo con un completo di seersucker.”

Goodbye Hotel: tra memoria e confini sfumati

Che cosa è successo in quel momento? François, venticinque anni dopo, dà la sua versione mentre si trova a New York al Goodbye Hotel, un luogo che per molti rappresenta l’ultimo domicilio. Tra bottiglie di vinaccio cattivo e l’atmosfera ovattata di una neve ipnotica, i lettori si trovano intrappolati in una maglia che irretisce, pur avvertiti subito che qualche dettaglio sarà riportato male o inventato.

Inizia un viaggio in cui i piani temporali e i punti di vista si intersecano, in cui sogno e realtà si confondono e tanti personaggi saltano all’interno della narrazione.

Lazarus, tartaruga ultracentenaria, è una presenza magica portatrice di saggezza che tiene in tensione il filo della narrazione; con il suo incedere lento è partecipe delle solitudini umane e della loro vulnerabilità.

Una danza onirica nel tempo

Destino, sogno, realtà, visione, religione, fuoco, passato, presente: elementi protagonisti di una danza onirica nel nostro fragile mondo in mezzo alle stelle e all’oscurità.

E mentre tutto scorre e la dimensione del tempo si dilata e si contrae, si rimane ammaliati e sospesi, catturati da questa storia dove una creatura come una tartaruga è custode silenziosa di uomini “solitari, ma mai davvero soli perché capaci di sognare.”

Il libro: Goodbye Hotel, Michael Bible, Adelphi

Di Elisa Tomassoni

Sono Elisa Tomassoni, Eli per gli amici. Da sempre ho un grande amore per i libri, navi di carta che portano a esplorare luoghi nascosti dentro e fuori me stessa. Curiosa, entusiasta, sognatrice, cerco la bellezza e il sorriso nella vita. Tra le mie passioni più grandi ci sono i viaggi, i vini (sono sommelier) e i miei adorati Golden Retriever, Ulisse e Platone. Nel mio blog condivido i miei interessi e le scoperte fatte, un'isola dove conoscere, stupirsi ed emozionarsi!