La città dei vivi di Nicola Lagioia è un libro impossibile da dimenticare, una storia che incide e segna. Un fatto di cronaca nera, l’omicidio di Luca Varani, avvenuto realmente a Roma il 5 marzo 2016, viene raccontato e delineato con una maestria unica da Nicola Lagioia.
Due giovani ne uccidono in modo atroce un altro, senza un motivo
“Abbiamo ucciso una persona.” E come sarebbe stata uccisa questa persona? Credo a coltellate. E a colpi di martello. Il nome della vittima?” Non mi ricordo.”
Una storia di orrori, assurdità, sevizie, cocaina, alcool, perversioni, in cui le pulsioni non sono neanche più umane. Lo uccidono perché tra gli amici chiamati per passare la serata, lui a differenza di altri si è presentato, non era la vittima designata.
Non c’è giudizio da parte del giornalista, ma una meticolosa raccolta di fatti, testimonianze, atti, sentenze. Un lavoro minuzioso, professionale e al tempo stesso mai privo di sensibilità, affrontato con grande cura e dedizione.
Quello che emerge è una vera discesa agli inferi, con un addensarsi di ombre, assurdità e malvagità che trasudano da ogni riga. Dove l’animo umano appare manipolatore e fragile al tempo stesso, deviabile e corruttibile con una facilità estrema. Colpa, responsabilità, libero arbitrio. Dei giovani che vivono allo sbando, prendendo decisioni fatidiche senza pensare all conseguenze, per sé e per gli altri.
“Nessuno riusciva più a imputarsi una colpa, nessuno riconosceva a se stesso la possibilità del male. Era il narcisismo di massa? Ai delinquenti consapevoli si sostituivano gli assassini a propria insaputa, i bugiardi sinceri, i traditori fedeli, i ladri misericordiosi, i cialtroni responsabili.”
Fiato sospeso, occhi incollati alle pagine, ma come è possibile ci si chiede.
La città dei vivi, ultima pagina: “La storia raccontata in questo libro è realmente accaduta.”
Cala la tensione, salgono i brividi, scendono le lacrime.
Il libro: La città dei vivi, Nicola Lagioia, Einaudi