Lacci, Domenico Starnone

Lacci, di Domenico Starnone: la sensazione di un nodo che stringe toglie il respiro. A fine lettura una parola mi rimbomba in testa: feroce. Una feroce presa di coscienza, diretta come uno schiaffo inaspettato.

“Se tu te ne sei scordato, egregio signore, te lo ricordo io: sono tua moglie.”

Il libro si apre con questa frase lapidaria: il primo capitolo è infatti un mosaico di lettere disperate, quelle che Vanda, abbandonata dal marito Sandro con due figli piccoli per una ragazza giovane e bella, scrive al consorte, per quattro anni di fila, tentando di urlargli il suo strazio. Tradita e sola, si trova ad occuparsi di due bambini, mentre il marito è talmente accecato dall’innamoramento da non veder più nulla e accettare di rinunciare ai figli. 

Nel secondo capitolo troviamo Sandro e Vanda, vecchi, insieme, di nuovo. E da qui il racconto di Sandro e di ciò che è successo in tutti questi anni prende forma attraverso eventi presenti e passati. Il ritorno al nido e tutti i nodi. La rabbia della moglie che gli viene continuamente vomitata addosso, un urlo di disperazione che non trova pace. L’accartocciarsi del marito, spento senza quella scintilla che lo aveva tenuto vivo, l’accettazione della rinuncia all’amore, la ricerca di nuovi equilibri dentro e fuori casa. E i figli, lì, nel mezzo, in balia del naufragio, che ingoiano acqua salata.

Sono i sentimenti, le emozioni, le scelte, i lacci, a dare forma alla narrazione. Senza sconti.

Un racconto quasi brutale, su ciò che è e può diventare una famiglia. Dove i pensieri e le scelte possono schiacciare e soffocare, dove la frustrazione sopita spacca tutto. Decisioni dettate dall’amore o dalla paura, o da che cosa?

Il punto di vista del marito, della moglie, dei figli sono evidenti e laceranti nella loro schiettezza: non c’è spazio per le maschere del quieto vivere e della formalità. Un libro coraggioso, dove tutto viene detto, anche a costo di non risultare puliti, anzi, dove la realtà cruda e dolorosa ferisce e brucia.

Legami: dove cade l’accento? 

Il libro: Lacci, Domenico Starnone, Einaudi

Di Elisa Tomassoni

Sono Elisa Tomassoni, Eli per gli amici. Da sempre ho un grande amore per i libri, navi di carta che portano a esplorare luoghi nascosti dentro e fuori me stessa. Curiosa, entusiasta, sognatrice, cerco la bellezza e il sorriso nella vita. Tra le mie passioni più grandi ci sono i viaggi, i vini (sono sommelier) e i miei adorati Golden Retriever, Ulisse e Platone. Nel mio blog condivido i miei interessi e le scoperte fatte, un'isola dove conoscere, stupirsi ed emozionarsi!