Bel Ami altri non è che Georges Duroy, astuto e ambizioso giovane di umili origini proveniente dalla Normandia che, trasferitosi a Parigi, intraprende una rapida ascesa sociale.
Bel ami, così viene soprannominato nella capitale parigina, dove, introdotto nella redazione della rivista “La Vie Française” dal conoscente di vecchia data Forestier, con il suo fascino ammaliante riesce a conquistare donne dell’alta società con cui intesse relazioni amorose e a farsi strada insinuandosi nelle trame della Parigi che conta.
Romanzo tra i più celebri di Guy de Maupassant, Bel Ami esplora in modo capace le dinamiche sociali, politiche e morali della Parigi dell’Ottocento.
La narrazione scattante segue l’ascesa vertiginosa del protagonista, facilitata dai legami con donne potenti e influenti e dalla sua indole scaltra e manipolatrice di seduttore.
La moglie di Forestier lo aiuta da principio a orientarsi nell’ambito del giornalismo: è proprio lei a scrivergli il primo articolo che avrà grande successo e a sancire un esordio d’oro in società. La prima conquista parigina sarà invece Clotilde de Marelle, moglie di un funzionario che si innamora follemente di lui, mentre l’interesse di Duroy è palesemente arrivistico.
Cambieranno le dinamiche relazionali con la moglie di Forestier e la trama di intrecci amorosi sarà alquanto fitta, ma qui lasciamo i dettagli piccanti al lettore e a stimolare la sua curiosità.
Ciò che emerge senza dubbio è il ritratto di un lucido calcolatore che sa benissimo come muovere le pedine per raggiungere i suoi obiettivi e in cui le donne risultano disinvolte, disinibite e, anche se acute e intelligenti, alla fine precipitano, facili prede di un uomo dal fascino magnetico che le seduce per poi abbandonarle.
Una critica disincantata alla società dell’epoca, con echi che risuonano senza tempo.
Un grande scrittore che porta alla luce le ombre sottostanti lo scintillio della Ville Lumière: ipocrisia, corruzione e giochi di potere falciano via meritocrazia e sentimenti limpidi e un’ambizione smodata vince facilmente sui valori morali, sulla correttezza e sulla lealtà.
“Ebbene!” disse, “l’avvenire è dei furbi!”
Et voilà.
II libro: Bel Ami, Guy de Maupassant, Feltrinelli