La copertina del libro di Guadalupe Nettel “Il corpo in cui sono nata” ritrae delle farfalle e uno scarafaggio al centro.

Le farfalle richiamano il battito d’ala trasparente di questo meraviglioso  libro, nell’affrontare il percorso di una bambina che nasce con un neo bianco sulla cornea che la costringe per anni a portare un cerotto sull’occhio. Il suo sentirsi uno scarafaggio e arrivare anche a vedere insetti dove non ci sono.

Guadalupe Nettel: poesia e coraggio

Ambientato tra Città del Messico ed Aix en Provence, tra realtà e culture diverse, la storia è la confessione in prima persona  dell’autrice, cresciuta in una famiglia che professa sincerità e uno spirito libero, ma ben presto si sbriciola come un biscotto. Tra un padre che finisce in prigione, una nonna rigida e algida e una madre con cui c’è una irrimediabile distanza, di quelle che non colmi, la scrittrice snocciola tra le righe una porzione della sua vita con una spontaneità e una schiettezza disarmante.

Senza acredine o toni acerbi, ma con un tocco ironico e disincantato nella sua profonda intensità, si rivolge alla sua dottoressa, rivivendo alcune tappe fondamentali. I suoi difetti fisici che la fanno sentire diversa, i cambiamenti del corpo e dei pensieri, le relazioni umani, con tutto il carico di aspettative, fatiche e delusioni. “Dentro si muove tutto, fuori non si muove niente. Non è propizio attraversare la grande acqua.”

“Non so come la pensi lei, dottoressa Sazlavski, ma per me il presunto incanto che molta gente attribuisce all’infanzia è uno scherzo giocato dalla memoria.”

La protagonista crescendo comprende che “il corpo in cui siamo nati non è lo stesso in cui lasciamo il mondo” e lo fa dimostrando un’acuta consapevolezza. 

 Guadalupe Nettel ci regala un monologo intimo e coinvolgente, una storia e una scrittura che ho amato molto per la sua limpidezza e la sua forza: una presa di coscienza e un’accettazione nitida, matura, coraggiosa, libera come un volo di farfalla.

Il libro: Il corpo in cui sono nata, Guadalupe Nettel, la Nuova Frontiera

Il corpo in cui sono nata Guadalupe Nettel

Di Elisa Tomassoni

Sono Elisa Tomassoni, Eli per gli amici. Da sempre ho un grande amore per i libri, navi di carta che portano a esplorare luoghi nascosti dentro e fuori me stessa. Curiosa, entusiasta, sognatrice, cerco la bellezza e il sorriso nella vita. Tra le mie passioni più grandi ci sono i viaggi, i vini (sono sommelier) e i miei adorati Golden Retriever, Ulisse e Platone. Nel mio blog condivido i miei interessi e le scoperte fatte, un'isola dove conoscere, stupirsi ed emozionarsi!

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