Il giovane Holden arriva dritto al cuore. A fine lettura mi è venuto spontaneo ripensare ad alcune parti e a parlare al protagonista del libro come a un amico.

“Mi fanno impazzire i libri che quando hai finito di leggerli vorresti che l’autore fosse il tuo migliore amico, per telefonargli ogni volta che ti va”, così dici, caro il mio giovane Holden.

Io vorrei chiamare proprio te, anzi magari vederci per un caffè. Ti proporrei un aperitivo, ma hai sedici anni e non puoi bere, anche se nei bar di New York trassi sull’età e dove riesci a fregarli tracanni alcolici.

Mi hai fatto ridere dalle prime righe, quando dici apertamente che non racconti del tuo schifo di infanzia o dei tuoi genitori perché non ti va. Parli con schiettezza di ciò che vuoi, dei compagni di stanza puzzolenti, della scuola da cui ti sei fatto cacciare. Ti manda fuori di testa che la gente ripeta le cose due volte, dopo che hai dato ragione la prima, trovi terribile la frase “buona fortuna”.

Giri con un improbabile cappello da caccia rosso, quanto mi ha fatto sorridere immaginartelo addosso. Ammetti di essere un bugiardo pazzesco, sono sempre bugie innocue però.  Chiedi a tutti i taxisti dove vanno le anatre d’inverno quando il laghetto di Central Park è ghiacciato, nessuno risponde e ti prendono per pazzo.

Ti chiedi tu stesso se lo sei, non trovi il tuo posto nel mondo, non ti adatti ai cliché della borghesia americana, ti accorgi di essere diverso, non sai spiegarlo e forse non vorresti neanche. Non ti interessano le macchine, vorresti un cavallo perché almeno è “umano”. Adori tua sorella Phoebe, anche se ha dieci anni la chiami vecchia Phoebe, si sente tutto l’affetto che nutri per lei. 

“Se solo per una ca**o di volta potessi scegliere” cosa ti piace, faresti l’acchiappabambini del campo di segale, quello che afferra al volo i bambini che giocano nel campo se si avvicinano troppo al burrone. 

Caro Holden, mi ha commossa il tuo essere maledettamente diretto in un mondo di maschere, confuso, disorientato, eppure sensibile ed emotivo, uno che si interroga. Ti chiedono che cosa farai quando tornerai a scuola e non lo sai: come si fa a sapere quello che farai finché non lo fai? 

“Non raccontate mai niente a nessuno. Se lo fate, poi comincia a mancarvi chiunque”

Tu hai raccontato di te, a piene mani. Eccome se mi manchi. 

I libro: Il giovane Holden, J.D.Salinger, Einaudi

Il giovane Holden Salinger

Di Elisa Tomassoni

Sono Elisa Tomassoni, Eli per gli amici. Da sempre ho un grande amore per i libri, navi di carta che portano a esplorare luoghi nascosti dentro e fuori me stessa. Curiosa, entusiasta, sognatrice, cerco la bellezza e il sorriso nella vita. Tra le mie passioni più grandi ci sono i viaggi, i vini (sono sommelier) e i miei adorati Golden Retriever, Ulisse e Platone. Nel mio blog condivido i miei interessi e le scoperte fatte, un'isola dove conoscere, stupirsi ed emozionarsi!